martedì 9 dicembre 2014

Frutta ai pasti: SI o NO?



Frutta sì o no ai pasti ? è una domanda continua. 

Oggi vediamo come risponde il Dott. Rossi Pier Luigi!

La risposta spesso è vaga, incerta e così il dubbio resta! La risposta viene dal fegato.
Questo organo è il regista dell’intero metabolismo energetico e biochimico del nostro organismo. Il fegato riceve il 70 % del suo sangue dall’intestino. Ogni volta che mangiamo, il nostro sangue cambia la sua composizione in rapporto al cibo ingerito. La risposta alla domanda: frutta sì o no dopo i asti, parte proprio dal rapporto vitale tra intestino e fegato.

CARBOIDRATI e GRASSO
Mangiare un piatto di pasta o riso o dosi abbondanti di pane, pizza prodotti da forno…vuol dire introdurre una netta dose di carboidrati che vengono digeriti ed assorbiti a livello dei villi dell’intestino tenue. Dopo il pasto si ha un picco di glicemia, un rialzo brusco della glicemia, e dell’ormone insulina nel sangue. L’insulina “prende” il glucosio dal sangue per collocarlo all’interno degli epatociti. E fino a quando l’insulina sta nel sangue, il glucosio viene gettato dentro gli epatociti del fegato. L’accumulo di glucosio all’interno del fegato avviene soprattutto nella donna perché ha una minore massa muscolare dell’uomo. I carboidrati vanno “ ingrassare “ più la donna rispetto all’uomo perché la donna ha meno muscolo dell’uomo. Il motivo sta in questo processo biochimico. 
Il glucosio del sangue sotto il controllo dell’insulina viene immesso nel fegato e in parte anche all’interno dei muscoli. Quando si ha una minore massa muscolare si tende ad ingrassare con facilità e con rapidità se introduciamo troppi carboidrati. Perché il glucosio, derivato dai carboidrati alimentari, non può andare nel muscolo )non c’è!) e quindi la dose predominante del glucosio va all’interno del fegato. Per natura la donna ha meno muscolo dell’uomo. Poi se non fa attività motoria perde ancora con rapidità il poco muscolo che ha e non dimagrisce più nonostante i grandi sforzi o diete miracolose (che non esistono). La perdita di muscolo può interessare anche il maschio. 
Con il passare degli anni la massa magra muscolare si riduce anche nell’uomo. Cosi il glucosio non va nei muscoli, che non ci sono più, e va quasi tutto nel fegato. Una persona continua a mangiare nello stesso modo di sempre ed ingrassa perché ha perso muscolo!
Meno muscolo vuol dire più glucosio dentro il fegato. Ed allora ?

FEGATO GRASSO (steatosi epatica)
L’eccesso di glucosio nel fegato viene trasformato in glicogeno, fino ad un preciso livello, che varia da persona a persona. Si può accumulare circa 30-40-50 grammi di glicogeno, definito anche amido animale. Il glicogeno è una lunga catena di rete di molecole singole di glucosio unite tra loro. Ma il glicogeno pesa molto ed allora la natura consente di accumularne poco.
Superata la soglia di saturazione personale di glicogeno nel fegato, il glucosio viene trasformato in acido palmitico, acido grasso che viene accumulato nel fegato o stoccato nei depositi adiposi del corpo umano. Si ha un processo biochimico, chiamato litogenesi. Cioè il fegato produce grasso. 
Glicogeno e acidi grassi all’interno degli epatociti causano la steatosi epatica, il cosidetto fegato grasso.
Oltre il 40 % delle persone adulte ed ancor più le donne in menopausa, in sovrappeso ed obese, hanno la steatosi epatica. Purtroppo questa patologia epatica è del tutto sottovalutata. Con la steatosi e elevati livelli di glicemia e insulina nel sangue è molto difficile dimagrire perché il corpo è spinto verso l’accumulo di grasso addominale, aumento di trigliceridi, colesterolo nel sangue. Per dimagrire occorre “scaricare” il proprio fegato di glicogeno e di grassi accumulati all’interno delle cellule epatiche. 
Per dare una risposta valida alla domanda: frutta sì o no ho dovuto scrivere questo scenario biochimico ed ormonale che si verifica dopo ogni pasto.

FRUTTA E CARBOIDRATI
Mangiare un pasto ricco di carboidrati (pasta o riso o pane o pizza o prodotti da forno o dolci…) scatena accumulo di glucosio nel sangue, che diventa glicogeno e acidi grassi nel fegato. Se al termine di un pasto ricco in carboidrati una persona mangia anche frutta, ricca di fruttosio, peggiora il suo assetto biochimico. Finisce per avere pila trasformazione della frutta in grasso, perché il fruttosio assorbito dai villi intestinali passa dall’intestino al fegato, entra dentro gli epatociti, dove va incontro alla sua trasformazione: una piccola dose finisce per divectare glicogeno ma la maggior parte diventa acido palmitico, acido grasso saturo molto aterogeno (favorisce aterosclerosi). 
Ci si scandalizza, giustamente, dell’eccesso di olio di palma (contenente acido palmitico) contenuto negli alimenti. Ma dobbiamo conoscere ed essere consapevoli che ad ogni pasto una quota di quanto abbiamo mangiato viene trasformato in acido palmitico nel nostro fegato. Il fruttosio in presenza di steatosi epatica (fegato grasso e grosso) viene trasformato subito in acido palmitico. Quindi la frutta mangiata alla fine dei pasti può essere trasformata in grasso, se nel fegato è già presente un eccesso di glicogeno e grassi!

LA RISPOSTA!
Giunti a questo punto di questo scenario biochimico, che si realizza dopo ogni pasto, la risposta è già data. 
La frutta non si mangia dopo un il pasto. Si mangia negli spuntini del mattino e del pomeriggio. E non è solo un problema di fermentazione con produzione di gas intestinali.
Domani scriverò sul rapporto tra carboidrati ed intestino!
I carboidrati sono le biomolecole più abbondanti sulla Terra, sono oltre 200 molecole diverse. Di queste solo tre vengono assorbite dall’intestino: glucosio, galattosio, fruttosio. Le altre “restano” nell’intestino e diventano “cibo” per miliardi di batteri intestinali, chiamati microbiota, responsabili di meteorismo, stipsi, diarrea, patologie intestinali.


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domenica 9 novembre 2014

Tenersi in forma..mangiando bene!

BUONASERA A TUTTI


E' da parecchio tempo che ormai non scrivo un articolo sul mio blog ed in questa domenica pomeriggio volevo ricominciare facendovi leggere un'intervista che mi è stata fatta una settimana fa presso il mio studio privato, da una nuova iniziativa nata nella mia cittadina di Portici, ovvero Pagine 12! Leggendo quest'intervista potrete rendervi conto di come svolgo il mio lavoro ed inoltre dei criteri per attuo per far in modo da garantire ai miei pazienti professionalità e disponibilità!

BUONA LETTURA! 

Pubblicato il 03/11/2014. Intervista a Dott.ssa Sofia Di Lorenzo Biologa Nutrizionista




Sentirsi in armonia col proprio corpo, spesse volte, è davvero un compito arduo. Soprattutto se la nostra quotidianità è fatta di corse contro il tempo, di spuntini, pranzi e cene preparati e consumati in fetta. Molte volte nel carrello della spesa finiscono cibi pronti, salumi, formaggi, sì gustosi ma anche molto grassi, e alimenti facili e veloci da preparare, che si sposano con l’esigenza di dedicare poco tempo alla cucina, ma che sono dei veri e propri nemici del benessere e della salute del nostro corpo. 


Finché, un giorno, per necessità o per piacere, non scatta quel qualcosa nella nostra testa che ci impone di dedicarci ad una sana ed equilibrata dieta alimentare, vagliando con cura i cibi da consumare, quelli da evitare e quelli da concederci, magari come ricompensa, una tantum. E, in questi casi, cosa c’è di meglio che affidarsi ad un esperto per essere seguiti nel difficile cammino per recuperare o stabilire quelle buone abitudini alimentari che sono alla base anche del benessere fisico e mentale? 



Lo sa bene la giovane dottoressa Sofia Di Lorenzo, biologa nutrizionista, che ha trasformato la sua passione in lavoro. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze degli alimenti e della nutrizione, ha superato l’esame di abilitazione alla professione in breve tempo e, a soli 25 anni, già vanta un’attività avviata e decine di pazienti soddisfatti per i risultati ottenuti grazie ai suoi consigli nutrizionali. 



Chi sono i suoi pazienti? 
“Ragazzi, adulti, bambini che cercano di seguire una corretta e bilanciata alimentazione per perdere qualche chilo di troppo o affrontare e combattere in maniera adeguata patologie legate a una dieta scorretta, quasi sempre ipercalorica”. 




Quali sono i loro obiettivi? 
“Partendo da presupposto che ogni caso è a sé stante, in base alle esigenze specifiche del singolo, la maggior parte dei pazienti si rivolge a me per perdere peso, per essere aiutati e seguiti nella creazione di un idoneo piano alimentare, per essere educati a mangiare bene, sano e in maniera bilanciata. Offrendo consulenze gratuite in alcune palestre e in diversi centri estetici, le persone quasi sempre sono spinte da motivi estetici, per piacere e per piacersi”. 




Solitamente quale dieta consiglia? 
“Per principio sono contraria alle diete proteiche, quelle per intenderci che si basano solo sul consumo di alimenti proteici e eliminano i carboidrati, la frutta e le verdure o ne limitano l’assunzione: i pazienti, inconsapevolmente, vanno incontro a tantissimi problemi, tra cui patologie renali ed epatiche. Inoltre i chili persi in questo modo vengono subito recuperati, appena si torna a consumare i cibi precedentemente eliminati. Io prediligo la dieta mediterranea, nella quale sono concessi quasi tutti gli alimenti ma in maniera equilibrata. La pasta non va assolutamente eliminata perché i carboidrati contenuti aiutano il metabolismo a rimanere attivo”. 




Quali sono le buone abitudini che tutti dovremmo seguire per rimanere in forma o perdere qualche chiletto di troppo? 
“Innanzitutto non saltare i pasti, soprattutto la colazione, e fare spuntini leggeri per evitare di rallentare il metabolismo; limitare le porzioni; preferire le carni bianche a quelle rosse, più grasse e meno digeribili; mangiare due o tre volte a settimana il pesce fresco, anche quello in scatola va bene purché sgocciolato, ma limitarne il consumo; assumere durante il giorno frutta e verdura in abbondanza, la prima meglio se assunta come spuntino, lontano dai pasti; tra i metodi di cottura, eliminare la frittura; condire a crudo e limitare le quantità di olio, rigorosamente extravergine”. 




E se capita di esagerare? 
“L’occasione c’è sempre ed è bene non farne un dramma. Un pezzetto di cioccolata, una cena fuori con amici, una festa in famiglia può sempre capitare, ma è assolutamente sbagliato poi digiunare dopo pensando in questo modo di smaltire l’eccesso!”




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BUON PROSEGUIMENTO DI GIORNATA ;)

martedì 30 settembre 2014

La cellulite: come combatterla?


BUONASERA A TUTTI 


Oggi parliamo di un argomento che sicuramente interesserà tutte le donne, ovvero la tanto odiata CELLULITE!!

Incubo di tutte le donne, la cellulite è il problema più democratico che ci sia: colpisce 9 donne su 10 (sia le magre che le meno magre) e si concentra per lo più su natiche e cosce. Resiste alle diete, agli esercizi e a molti trattamenti, ma qualcosa può essere fatto per arginarla e fermarla.


Cos'è la cellulite e perchè si forma?


La cellulite è un inestetismo della pelle che si manifesta con il famoso aspetto bucherellato a buccia d’arancia, ma che indica in realtà un problema a livello del tessuto connettivo: in sostanza si tratta di un aumento di volume delle cellule adipose, ovvero di un accumulo di grassi in zone specifiche e circoscritte del corpo come le cosce, i glutei e i fianchi.

Quali sono le principali cause della cellulite?


Ma perché si forma la cellulite, e perché è un inestetismo quasi esclusivamente femminile? La cellulite è provocata da un insieme di cause e fattori, ma la causa principale è l’azione degli estrogeni, ovvero gli ormoni sessuali femminili, elemento che spiega la predilezione che la cellulite ha per le donne.

Tutti noi infatti abbiamo il pannicolo adiposo, che è uno strato di cellule di grasso posto sotto la cute e che serve da riserva di energia. Gli estrogeni favoriscono la ritenzione di liquidi e quindi contribuiscono ad innescare un processo di aumento di volume e rottura delle cellule del pannicolo adiposo, che vanno a spandere il loro contenuto di trigliceridi tra le cellule circostanti, creando malfunzionamenti nel microcircolo e rigonfiamenti del tessuto adiposo.

Come combattere la cellulite? 

Le principali cause della cellulite sono da ricondurre a due fattori principali: la ritenzione idrica e la cattiva circolazione. Ecco perché se si vuole prevenire la cellulite o metterle un freno, bisogna adottare delle strategie che vadano a combattere queste due cause. 
 
La lotta alla cellulite passa soprattutto attraverso la modifica del proprio stile di vita.

Alimentazione non corretta, stile di vita sedentario, sovrappeso sono tutti fattori che contribuiscono all’insorgenza della cellulite e che vanno tenuti sotto controllo per prevenirla o per curarla. Uno stile di vita che aiuti a prevenire la cellulite deve quindi prevedere:
 
  • Un'alimentazione sana, regolare ed equilibrata, con il corretto apporto di frutta e verdura e la limitazione di sale e di tutti gli alimenti che possono provocare ritenzione idrica;
  • La limitazione del sovrappeso, attraverso una dieta povera di grassi e zuccheri;
  • Un’attività fisica costante e regolare (non necessariamente intensa) che aiuti da un lato a migliorare la circolazione e dall’altro a ridurre l’accumulo di grassi e ad accelerare il metabolismo;


  • Bere molta acqua durante il giorno, per aiutare l’eliminazione dei liquidi;
  • Evitare l’abuso di fumo, alcol, caffè che aumentano la ritenzione idrica e peggiorano la circolazione;
  • Evitare indumenti troppo attillati che possono limitare la circolazione, così come il mantenere troppo a lungo posizioni errate come le gambe accavallate.

Come eliminare la cellulite con la dieta?
 
L’alimentazione è più importante di quel che si crede e per combattere la cellulite bisogna partire proprio dalla dieta.
L’alimentazione anticellulite deve essere sana ed equilibrata e quindi mettere al bando gli eccessi e i grassi.
Via libera quindi alle proteine, che aiutano lo sviluppo muscolare, agli alimenti ricchi di ferro che favoriscono la circolazione così come la vitamina C e i frutti rossi.
E poi da preferire gli alimenti integrali che assorbono le tossine e quelli ricchi di potassio che aiutano il drenaggio dei liquidi. 

Quali sono i cibi che contengono questi elementi anticellulite?
  • le carni bianche e le uova, ricche di proteine;
  • il pesce, i legumi come le lenticchie, ricchi di ferro;
  • la pasta e il riso integrale (senza esagerare);
  • tantissima frutta e verdura.

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BUON PROSEGUIMENTO DI GIORNATA ;)

venerdì 19 settembre 2014

I semi di chia fanno dimagrire?


BUONASERA A TUTTI

Oggi parliamo di un argomento molto particolare e nuovo: I SEMI DI CHIA!

Che cosa sono i semi di chia? Fanno dimagrire? Quali sono le dosi consigliate? Ha controindicazioni? Scopriamolo insieme. 
Sono dei semi molto piccoli che fioriscono durante il periodo estivo il cui colore varia dal grigio chiaro al marrone.

Dal punto di vista nutrizionale sono estremamente ricchi, in quanto contengono numerosi nutrienti: proteine, carboidrati, lipidi, fibre vegetali, vitamine, Sali minerali e antiossidanti. La particolarità di questi semi è che ogni singola unità possiede tutti gli amminoacidi essenziali ovvero quei componenti fondamentali delle proteine che il corpo umano non è in grado di sintetizzare e che quindi deve acquisire attraverso gli alimenti . Nonostante tutto i semi di chia sono difficilmente digeribili.

Questi semi si sono rilevati un ottimo alleato per il nostro benessere contribuendo all’equilibrio di molti processi.
In particolare aiutano:
  •  Pressione arteriosa: grazie al contenuto di Sali minerali infatti possono essere usati come coadiuvanti per mantenere l’equilibrio della pressione arteriosa in soggetti che soffrono di ipertensione.
  •  Intestino: questi semi sono estremamente idrofili quindi riescono ad assorbire mola acqua e diventano un perfetto coadiuvante per il funzionamento dell’intestino, in quanto assorbendo acqua creano un vero e proprio gel che raccoglie scorie e tossine che verranno eliminate attraverso le feci.  
  • Celiachia: non contengono glutine pur essendo ricchi di carboidrati, quindi è un ottimo compromesso per i soggetti celiaci.
  • Glicemia: essendo un alimento a basso indice glicemico può essere assunta senza problemi anche dai diabetici mantenendo costante il livello di zuccheri nel sangue.
  • Dieta e obesità: i semi di chia grazie alla formazione del gel contribuiscono a creare un senso di sazietà che dura nel tempo. Contengono anche elevate quantità di lipidi, ma di quelli appartenenti alla classe degli “omega 3” che svolgono una serie di funzioni vitali per l’organismo, come favorire l’equilibrio del sistema immunitario o incrementare i valore del colesterolo buono HDL.


Insomma appare evidente come una piccola quantità di semi di chia assunta regolarmente riesca ad apportare al nostro organismo i nutrienti necessari a mantenersi in buono stato di salute. Come con molti altri alimenti però è bene anche in questo caso non eccedere nel consumo, in quanto si potrebbe andare incontro a dei rischi, come un rallentamento intestinale dovuto all’assorbimento di troppa acqua e quindi la massa fecale potrebbe andare in fermentazione e provocare senso di gonfiore addominale e fastidiosi crampi.
La quantità assunta infatti non dovrebbe superare i 25g.

Come possiamo inserire i semi di chia all’interno di una dieta bilanciata?

I semi di chia possono essere assunti come tali ad esempio aggiungendoli a ricette sia dolci che salate non avendo un particolare odore, né sapore. Possiamo rendere inoltre la nostra colazione più energetica aggiungendo i semi ai classici latte e cereali. Inoltre è possibile aggiungerli ad una macedonia di frutta per renderla più ricca ed invitante , oppure magari ad una semplice insalata. E ancora possiamo aggiungerli in zuppe, vellutate e frullati per rendere speciali i genuini piatti di verdure.






Insomma con un po’ di fantasia è possibile rendere meno monotona anche una dieta ipocalorica, tenere a freno gli attacchi di fame e dimagrire rimanendo in salute, grazie ad un alimento sano e genuino come i semi di chia. 

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venerdì 12 settembre 2014

Quanto è importante lo spuntino?



BUONASERA A TUTTI

Oggi parliamo di quanto sia fondamentale lo SPUNTINO nell'ambito di una dieta, ma non solo, in quanto anche in una corretta e salutare alimentazione, che non  è detto sia sempre del tipo ipocalorico, ricopre la sua importanza!

Che si tratti quindi di una dieta ipocalorica (per perdere peso) o di una dieta ipercalorica (per la crescita muscolare), fare lo spuntino tra un pasto e l'altro in una dieta è molto importante.
La funzione degli spuntini è quella di regolarizzare l'assunzione di cibo


A tutti noi sarà capitato di ritrovarci in preda ad una fame insaziabile dopo un lungo periodo di digiuno. In simili condizioni si tende ad assumere un quantitativo di cibo molto superiore al necessario dato che occorrono almeno 20 minuti affinché il cervello recepisca i primi segnali di sazietà .
L'attacco di fame insorge inevitabilmente se si lasciano passare troppe ore tra un pasto all'altro. In questi casi l'unico modo per difendersi è quello di consumare degli spuntini durante l'arco della giornata. Riuscire a controllare il proprio appetito significa tenere a freno le tentazioni alimentari.





Ogni spuntino dovrebbe comunque  essere leggero, veloce e consumato 3/4 ore dopo i pasti principali in modo da dare il tempo al nostro organismo di digerire il pasto. Ovviamente questo tempo dipende da cosa e quanto si è mangiato in precedenza.
Una dieta bilanciata deve comprendere due spuntini salutari al giorno, in modo da rifornire il corpo con un adeguato apporto energetico utile per mantenere attivo il tuo metabolismo, favorire la digestione, evitare gli attacchi di fame e mantenere la lucidità mentale.

 Lo spuntino ideale deve avere queste caratteristiche: essere bilanciato e controllato dal punto di vista calorico, leggero, digeribile, ricco di fibre, vitamine e sali minerali. L’assunzione dello spuntino è legata al fabbisogno calorico giornaliero e quindi va personalizzata sulla base del singolo individuo.
Quali spuntini puoi scegliere per mantenere attivo il metabolismo?
L’industria alimentare ci propone una vasta serie di spuntini, spesso pubblicizzati come salutari, ma non è affatto cosi! Tutti questi prodotti sono privi di fibre, vitamine, sali minerali e al tempo stesso ricchi di oli/grassi vegetali pericolosi come l’olio di palma. In più, i prodotti utilizzati per la loro realizzazione sono spesso di qualità  scadente e contengono tante tossine che rallentano il tuo metabolismo aumentando il rischio di astenia.



Gli spuntini ideali sono: frutta, yogurt , frutta secca, combinazione di frutta e verdurabarrette di cereali naturali e non industrializzati, una fetta di torta fatta in casa con gli ingredienti giusti.






Mantenere la linea non vuol dire rinunciare alle cose dolci, per questo ci si può concedere, come spuntino, anche un pezzo di cioccolato fondente. I suoi effetti benefici si raggiungono con dosi limitate (6,7 grammi ovvero due / tre quadratini) di cioccolato fondente al 75%. Superare queste dosi equivale a ridurre i preziosi effetti che questo nutriente ha sul tuo corpo.


Troppo spesso però non si dispone di molto tempo per preparare, ad esempio, degli spuntini o dei cibi da portare con sé durante la giornata.Tuttavia se per un motivo o per l'altro siamo obbligati a consumare uno spuntino al bar diventa molto difficile trovare un'alternativa salutare agli snack preconfezionati. 
Per limitare i danni al bar si può ordinare, per esempio: una spremuta di arancia e un piccolo toast al formaggio prosciutto crudo oppure un bicchiere di latte fresco oppure un piccolo panino con qualche foglia di lattuga e dell'affettato magro.

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venerdì 5 settembre 2014

Acqua frizzante Vs Acqua naturale!




BUONASERA A TUTTI

Oggi parliamo delle differenze tra Acqua Naturale e Acqua Frizzante!

Bere fa bene, su questo non c'è dubbio! Ma quale "acqua" bere? Che differenza c’è tra l’acqua liscia e quella con le bollicine effervescenti? Una è migliore dell’altra?! E come scegliere l'acqua da bere?



Esistono 292 marche diverse di acqua, 167 società imbottigliatrici, 12.200 milioni di litri prodotti. L'Italia consuma 160 litri pro capite contro i 30 del 1983; l'incremento (per un totale di oltre nove miliardi di litri) è dovuto anche al fatto che l'acqua minerale naturale viene usata sempre più spesso anche per cucinare, nelle macchine per caffè ecc. Numeri notevoli! 


A noi l’acqua minerale piace: il 20% sceglie la versione naturale, il 17% frizzante, il 17% effervescente naturale e il restante 63% adotta un mix di consumi.

Innanzi tutto ciascuna acqua minerale, naturale o gasata che sia, ha specifiche proprietà fisico-chimiche (es. porosità delle rocce, solubilità delle rocce, pressione e temperatura del bacino idrico) e qualità organolettiche che derivano dalle caratteristiche minerali e gassose del terreno attraverso cui filtrano e della falda acquifera o del giacimento sotterraneo in cui sono depositate. È quindi necessario leggere l’etichetta dell’acqua minerale per constatarne le caratteristiche.


All’acqua che comunemente chiamiamo acqua gasata o acqua frizzante è aggiunto un quantitativo variabile di anidride carbonica (CO2), per questo sull’etichetta è riportata la dicitura “addizionata di anidride carbonica”.


Com’è noto l’acqua non ingrassa perché ha un apporto di zero calorie ed è considerata un costituente non energetico. Alcuni tuttavia sono ancora erroneamente convinti che l’acqua gasata (addirittura quella naturale!) rovini la linea o l’andamento di una dieta ipocalorica. Semplicemente l’acqua gasata aumenta la sensazione di gonfiore allo stomaco, ma non è che una fase momentanea.



L’acqua gasata sembra soddisfare maggiormente la sete perché anestetizza le terminazioni nervose della mucosa orale, ma di certo la sete si placa bevendo e non è corretto pensare che un quantitativo minore di acqua gasata disseti più di un quantitativo maggiore di acqua naturale.
Specialmente durante i pasti, l'acqua gasata aumenta il senso di sazietà poiché provoca inducono dilatazioni dello stomaco.

Di certo, proprio grazie all’anidride carbonica che svolge una leggera attività batteriostatica, l’acqua gasata è in grado di conservarsi più a lungo rispetto all’acqua naturale. Inoltre è scientificamente appurato che l’acqua gasata è controindicata a chi soffre di acidità di stomaco, fermentazione intestinale, gastrite e ulcera gastrica, mentre è un toccasana per la digestione in quanto le bollicine stimolano favorevolmente la secrezione di succhi gastrici.

Se non si ha motivo di evitare l’acqua gasata, un ottimo compromesso per il palato è alternare l’acqua naturale, l’acqua effervescente naturale e/o l’acqua naturalmente gasata e l’acqua addizionata di anidride carbonica durante l’arco della giornata.


L’acqua gasata è addizionata di anidride carbonica e non è da confondersi né con l’acqua effervescente naturale né con l’acqua naturalmente gasata, che sgorgano frizzanti già alla sorgente e che non sono sottoposte a trattamenti di aggiunta di anidride carbonica.


Io comunque cerco di preferire sempre acqua naturale, anche se qualche volta un po’ di brio non guasta! ;D
E voi che acqua preferite?


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BUON PROSEGUIMENTO DI GIORNATA 

lunedì 1 settembre 2014

L'estate sta finendo..e il caldo se ne va!




Buonasera a tutti!

Dopo questo lungo periodo di ferie eccomi tornata, tutta per voi, per iniziare un nuovo ed entusiasmante anno con i miei consigli nutrizionali e non solo! Ma prima di iniziare con gli argomenti di routine vorrei raccontarvi un po’ come ho trascorso le mie vacanze e farvi vedere qualche foto simpatica, tra cui anche alcune pietanze assaggiate!

In primis ho trascorso una settimana a Marina di Camerota, location tranquilla e rilassante con un mare stupendo, in più, le linee telefoniche, per non parlare della connessione internet, sono quasi totalmente assenti quindi sono stata nella più totale tranquillità e fuori dal mondo di social network e affini, vi assicuro che ogni tanto ci vuole proprio!


La seconda settimana è stata invece quella più interessante, una stupenda vacanza nella meravigliosa isola della Sardegna, in particolare ad Alghero! Gruppo di sei persone, mare cristallino, prelibatezze del posto deliziose, relax assoluto (considerando soprattutto il fatto che alloggiavamo in albergo), tanto divertimento e ,anche in questo caso, location da favola con panorami mozzafiato, unica pecca (ma proprio perchè vogliamo trovare il pelo nell’uovo) l’acqua era a dir poco G-E-L-A-T-A, riusciva davvero a ghiacciarti i pensieri! Una settimana da sogno direi in cui non mi sono per niente astenuta con il cibo e con le quantità….ops, forse non avrei dovuto dirlo!!! Ma d'altronde anche le nutrizioniste come me vanno in vacanza!! ;)  

E voi come avete trascorso le vostre vacanze?

Vi lascio pubblicando qualche foto della mia permanenza in Sardegna, ricordandovi che se volete continuare a seguirmi basta mettere "MI PIACE" alla mia pagina facebook: 














BUON PROSEGUIMENTO DI GIORNATA A TUTTI!